Saluto del presidente Marco Tealdo al passaggio delle consegne il 26 di giugno 2017.

Un caro saluto alle persone presenti, Amici Rotariani e Consorti, Autorità Rotariane. Un anno è passato velocemente, sembra ieri che Annamaria mi appuntava la spilla da presidente ed oggi compio gli stessi gesti nei confronti dell’amico Bepi.

È stato un anno in cui gli ospiti che hanno partecipato alle nostre riunioni avevano una caratteristica comune: il fare, persone concrete che agiscono sul campo, magari in silenzio, lontano dalle pagine dei rotocalchi, ma che con la loro professione cercano di dare una mano a molti.

Ho ricevuto alcune critiche, prontamente riportate dai componenti il consiglio e ho cercato, laddove sia stato necessario, di modificare la mia rotta.

Molto importante è stata anche la richiesta da parte di alcuni soci e coniugi, di dedicare delle serate ad argomenti di carattere generale, attinenti alle loro professioni. Talvolta ci si dimentica che ognuno di noi è una miniera di conoscenze, di sapere e che è bene sia trasmesso agli altri. Il mood sabaudo usualmente ci porta a sottovalutare noi stessi e a sopravvalutare le persone che ci circondano; forse sarebbe meglio che le cose si invertissero per uno sviluppo della nostra città e regione, al passo con le potenzialità che il territorio ci offre.

Voglio sottolineare che i soci del nostro Rotary sono soprattutto Amici con la “A” maiuscola. Insieme abbiamo fatto tante cose, siamo stati molto bene insieme. Con la mia presidenza ho voluto portare un messaggio: è possibile per tutti, anche se in piena attività lavorativa e con un grande numero di impegni, essere Presidente del Rotary  e cercare di esserlo nel migliore dei modi. I service fatti, i numeri delle donazioni elargite saranno oggetto più avanti di una attenta analisi quando verrà presentato il bilancio del mio anno rotariano.

Questa sera bisogna fare un bilancio personale: durante quest’anno ho ricevuto molto da voi soci, la carica di presidente, le vostre critiche costruttive mi hanno fatto crescere intellettualmente, mi hanno fatto pensare al Rotary anche nei momenti della giornata che usualmente dedicavo a me stesso. Tipico il momento dalle 7,45 alle 8,00, quando di solito mi reco al lavoro: un tempo lo dedicavo agli amici, mentre adesso lo dedico alle telefonate a Maurizio, colui che, oltre ad essersi rivelato un rotariano doc, si è dimostrato anche un Amico che mi ha sopportato e supportato nei momenti di disagio, di sconforto e di euforia. Un caro e sincero grazie va a Campagnoli che ha portato avanti un service in modo egregio, facendolo diventare un service distrettuale, anzi interdistrettuale tra 2031 e 2032, per questo motivo e con grande piacere , gli conferisco la Paul Harris Fellow.

Contrariamente all’usanza di alcuni residenti che mi hanno preceduto, non farò un presente a ogni singolo socio, ma a tutti i soci donerò un nuovo proiettore, scelto grazie alla consueta professionalità di Piasenza. Il messaggio d’augurio che lascio al nuovo presidente è un sincero “in bocca al lupo” per l’anno rotariano 2017/2018.

Durante il congresso tenutosi sabato scorso mi sono sorte alcune riflessioni. Prima di tutto è importante fare, donare il proprio tempo agli altri senza aspettare nessun ritorno da qualsiasi tipo. Bisogna partecipare agli eventi distrettuali perché il Rotary non è solo la conviviale del lunedì, ma è un insieme di eventi locali, nazionali e mondiali dal quali possono nascere delle cose belle. Vedendo i ragazzi dello Scambio Giovani, mi ha riempito il cuore la loro espressione di felicità di maturità di ringraziamento al Rotary per aver permesso di trascorrere un’esperienza così intensa per la propria formazione culturale.

Una di queste ragazze ha detto “il passato è passato, il presente è per vivere, il futuro chissà”

In questa frase si racchiudono fondamentali verità, non bisogna guardare indietro e vivere su quello che si è fatto, ma fare oggi le cose dando il massimo.

Una cosa importante è che noi tutti questa sera siamo qui insieme parlando, scambiando idee e non siamo rimasti comodi chiusi nelle nostre case.

Dal congresso è scaturito anche che il Rotary è in crisi e che ci sono molte defezioni, ma è stato sottolineato che prima di pensare di abbandonare definitivamente la famiglia del Rotary, ci si può guardare attorno e magari trovare un altro club che in quel momento sia più confacente alle proprie aspettative anche perché bisogna pensare che il Rotary è bello. Bisogna partire dal presupposto che tutti i partecipanti al Rotary siano persone intellettualmente oneste e che siano persone “normali” cosa che è molto rara trovare oggi.

Ringrazio mia moglie e le mie figlie che in quest’anno di presidenza rotariana mi hanno sopportato anche per il tempo che ho tolto loro.